Tutti cerchiamo la luce, senza di essa non riusciamo ad orientarci nel cammino della vita. Al buio si cade, si rimane immobili in preda alla paura, al caos interiore, il buio spegne il rapporto con le cose e con l’altro. Anche nell’esperienza di profondo dolore, come accade in questi giorni segnati dalla pandemia, abbiamo bisogno di attingere alla luce per non essere assorbiti dal buio.
L’esistenza umana è fatta per la luce così come, in modo analogo, plasticamente accade di vedere nella crescita delle piante che si evolve esponendosi al sole. È necessario aprirsi alla luce, mettersi in cammino per cercarla, esporsi senza timore di andare oltre. Se l’umanità rimane nel nascondimento allora non potrà trovare la luce, la visione rimarrà spenta e il quotidiano anestetizzato da luci apparenti che puntualmente finiranno per rivelare il loro buio. C’è un misterioso inganno nella vita di molti che vanno dietro le apparenze e poi rimangono delusi, altri invece pur passando per il crogiolo del quotidiano rimangono in cammino fidandosi che oltre troveranno la luce e così accade, la vita si apre ad una consolazione profonda e la gioia è piena.
Oggi, Epifania del Signore, è anche l’anniversario del passaggio al Cielo di Piersanti Mattarella, vilmente ucciso per mano mafiosa mentre la mattina del 6 gennaio del 1980 stava per andare a Messa, lui è un martire della giustizia, e si è speso sino alla fine credendo nella causa del bene malgrado i rischi che correva. È di questa ricerca che parla la vita autentica, l’esistenza che arriva alla visione, all’incontro che da senso a tutte le cose.
Il giorno della Manifestazione del Signore celebriamo l’incontro con i magi, rappresentanti dell’umanità tutta. Loro scrutarono i segni del Cielo e si misero in cammino, pur non avendo le certezze su ogni cosa sapevano che era necessario andare. È l’atteggiamento dell’uomo di fede che non parte dal calcolo e dalla comprensione meticolosa di tutto, la postura di chi sa di non avere tutte le risposte e rimane in ascolto e in cammino.
Significativo come, lungo la strada, incontrano la corte di Erode e con lui scribi e sacerdoti del popolo. Chiedono ritenendo che anche loro fossero in cammino, alla ricerca della verità, e invece trovano uomini arroccati nel loro potere umano e religioso. Paradossale constatare come anche la religione può diventare luogo di potere e non di sequela. Il potere di chi pretende di sapere e governare, di chi non ascolta più se non per difendere le proprie posizioni, infatti la ricerca dei magi procura loro turbamento e trama difensiva fino alla menzogna.
Loro sanno della profezia ma l’incontro con i magi non procura gioia e ricerca, rimangono sul piano della informazione che permetterà agli uni di continuare il viaggio e agli altri di stipulare un piano di morte. Ecco la differenza che distingue l’umanità: c’è chi nutre la ricerca per la verità e la vita e chi cresce tramando nel buio piani di morte.
Solo chi rimane in cammino arriva alla Epifania. I magi trovano il Signore e riconoscono nell’umile fattezza del bambino in fasce la grandezza di Dio. Loro sono andati oltre perché chi cammina e rimane in ascolto della Parola riesce a leggere i segni e arrivare all’incontro. Si prostrano consegnando la loro vita all’unico Signore, e nella consegna dei doni rivelano che in Lui c’è il centro di ogni cosa.
I tre doni dicono di come la loro biografia è ora offerta a Dio, perché in Lui ogni cosa trova senso: l’incenso simbolo della preghiera e dunque del dialogo con il Cielo che regge l’esistenza ed il cammino umano; la mirra e cioè l’aroma utilizzato per il momento della morte; l’oro quale metallo pregiato che rimanda alla preziosità del vero Re a cui consegnare la vita.
Non ci sono altre luci che possono orientare la propria visione ed è per questo che il cristiano è chiamato a rimanere fedele alla luce ricevuta nel battesimo e che ogni anno viene richiamata dalla liturgia pasquale. Tante sono le proposte alternative che vorrebbero arricchire i nostri giorni e puntualmente viene offerta una luce come accade nel percorso di accoglienza alla massoneria o in altri gruppi che propinano la loro verità. È importante custodire l’unica luce che può dare orizzonte di vita, non permettendo che l’oro apparentemente prezioso possa dare un prezzo ai propri giorni.
A ciascuno è dato di valere molto di più. I magi, infatti, torneranno per un’altra strada. È sempre inedito il cammino di chi incontra il Signore e si dispone alla Sua sequela.