di fra Mauro – Anche Donizetti si sarebbe commosso di gioia nell’ammirare il suo L’Elisir d’amore messo in scena nella fattoria Sant’Agnese nel cuore di Palermo. Ieri sera Danisinni si è trasformato in un teatro a cielo aperto, in scena il noto melodramma giocoso interpretato mirabilmente sotto la regia di Fabio Cherstich.
Il teatro Massimo si è aperto ad uno spazio non convenzionale, apparentemente distante dallo scenario tipico di un’opera lirica eppure proprio Danisinni ha offerto un’opportunità innovativa per la ricerca e l’espressione scenica e ha dato ad un gruppo cantori spontanei la possibilità di cimentarsi ed interagire con professionisti del canto lirico. Straordinaria sintesi di creatività e bellezza, la forza di una Comunità che abbatte gli steccati e restituisce esemplarità all’arte, capacità di condivisione e rigenerazione sociale.
È la prospettiva che anima il modesto Rione Danisinni, e cioè di essere partecipe di processi comunionali, gli unici che possono rinsaldare una Città nei legami comunitari e fare di ogni luogo e di ogni abitante risorsa per l’altro. Oggi a Danisinni si propone esperienza di prossimità, non a caso i protagonisti sono l’uno congolese e l’altra di Milano.