L’idea di creare un Coro di non professionisti nel rione di Danisinni nacque alla fine del 2017 in seno alla costruzione di OperaCity, progetto partecipativo della Fondazione Teatro Massimo che voleva portare, per la prima volta, il teatro musicale nella realtà sociale e urbanistica della città di Palermo. Unico nel suo genere, il progetto, nato da una felice intuizione del Sovrintendente Francesco Giambrone e sostenuto dal Direttore Artistico Oscar Pizzo, non intendeva, soltanto, allestire una rappresentazione di un’opera lirica ma, soprattutto, creare le condizioni affinché lo stesso quartiere di Danisinni con la sua architettura e i suoi abitanti potessero sentirsi artefici, in prima persona, di un importante percorso produttivo.
Un percorso pluriennale abbracciato con convinzione anche da Fra’ Mauro Billetta e dall’intera comunità della Parrocchia Sant’Agnese in Danisinni, comunità che negli anni si era distinta per il forte impegno sociale sul territorio. La scelta di Danisinni non fu casuale perché la lunga storia del quartiere percepito dai palermitani stessi come un “paese nella città”, negli anni, ci ha raccontato di una zona “difficile” e “isolata” nonostante la realtà del tessuto urbano cittadino lo collocasse a pochi passi dal centro storico di Palermo.
Il Coro, cresciuto numericamente nel tempo, e affidato sin da subito alla direzione del maestro Manlio Messina, ad oggi è una delle espressioni della Comunità e, avendo aderito alla Carta Etica della stessa, intende continuare a sviluppare processi partecipativi inclusivi come base per ogni esibizione; conta due opere liriche prodotte dal Teatro Massimo (Elisir di Danisinni e Cenerentola di Rossini) nonché molte partecipazioni ad eventi musicali della Fondazione stessa e non solo.