La Comunità di Danisinni
Unico presidio sociale ivi presente, nei decenni si è fatta carico dei bisogni del territorio insieme al Centro Tau, polo pedagogico ed educativo, e man mano ha accolto diverse realtà che hanno cominciato ad interessarsi di Danisinni fino a creare una vera e propria officina sociale, un incubatore di progetti e di visioni volti a promuovere un processo di rigenerazione urbana in cui il primato è dato alle persone e, di conseguenza, all’ambiente in cui esse vivono.
L’ingresso in questo sito, pertanto, è proposto quale viaggio all’interno della storia, di ieri e di oggi, per conoscere e scoprire frammenti di bellezza. Percorsi inediti che la Comunità locale sta sperimentando per fronteggiare la marginalità sociale ed esprimere potenzialità e bellezza.
Il primo gesto simbolico del percorso attuale, nel 2014, è stato quello di fare emergere, in piazza Danisinni, le acque del Papireto fino a creare un biostagno e piantumare i papiri sulle sue rive. Un modo, dunque, per raccontare il bisogno di andare oltre le apparenze o le etichette sociali e riscoprire i talenti che persone e ambiente potrebbero, altrimenti, tenere celati.
È vero che quel biostagno nasceva accanto ai locali ammalorati della scuola d’infanzia, chiusa da un decennio, ma il segno voleva essere esplicativo del desiderio di riappropriarsi della propria identità da troppi anni misconosciuta.
La metafora dell’acqua ha ispirato il logo di questo processo e cioè la goccia col sorriso. Essa è espressione della risorsa umana ed ambientale propria del luogo.
L’acqua unita alla vitalità dei bambini esprime bene il connubio dei processi in atto in cui gli interventi ambientali e quelli pedagogici si intrecciano per promuovere bellezza e restituire capacità espressiva alla Comunità di Danisinni.
Oggi il Rione accoglie la Città e, affacciandosi ad essa, dona a Palermo un’Oasi paesaggistica ed acustica in cui sostare per ritemprarsi e ritrovare radici e sapori di una sicilianità che rimane autentica e ancora capace di generare novità di vita.
La confraternita fondata nel 1745, sempre attiva, era la proprietaria della chiesa, della cripta e dei locali annessi fino al 18/02/1984. Infatti con l’Accordo di Villa Madama, Revisione dei Patti Lateranensi, non trovandosi i documenti del riconoscimento giuridico della confraternita, la proprietà è passata alla Diocesi di Palermo. La Confraternita è stata la colonna portante della parrocchia, specialmente nei momenti critici del percorso parrocchiale e cioè durante “la sede vacante” durata circa cinque anni.
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